Il Lettore CD-ROM si è bloccato?

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Prima o poi ci troveremo davanti al nostro lettore che rifiuterà di aprirsi ed espellere il DVD rimasto all'interno; oppure avete provato un vostro vecchio PC, lo avete staccato da tutti i cavi delle periferiche e vi ricordate che dentro il lettore è rimasto un CD.

Sblocchiamo il lettore

Non è necessario riattaccare tutto il sistema alla rete elettrica per aprire il lettore; esiste un modo 'meccanico' per eseguire l'apertura del medesimo. Nel 90% dei lettori esiste un piccolo forellino sotto il 'portatazza' (negli altri casi il forellino esiste lo stesso ma rimane dietro allo sportello che è ribaltabile a mano), se stuzzicato con un fermacarte di metallo aperto e allungato a mo' di spillone si sgancerà la 'slitta' (ah! ecco come si chiama) e ci permetterà di riavere il contenuto rimasto prigioniero.

Per vedere se funziona potete provare anche se non ne avete la necessità; così si potrà mettere da parte lo'spillone' autocostruito per usarlo in future eventualità; basta introdurlo per circa 1 cm e poi ad una leggera pressione ci sarà l'apriti sesamo!

Una Toppa al muro

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Lavori in casa

Dovete improvvisarvi muratore e mettere una toppa per chiudere qualche buco nel muro oppure dovete fissare una scatola di plastica per un nuovo interrutore incassato ad una parete?
Allora dovrete impastare del cemento rapido oppure del gesso quanto basta per questa piccola operazione.

Il Problema: come regolarsi per la quantita di cemento o gesso? Spesso ho assistito qualcuno che dopo avere messo del gesso in un secchio poi ha aggiunto dell’acqua, poi di solito cadeva troppa acqua e allora si metteva ancora del gesso, poi l’impasto rimaneva troppo asciutto e allora si aggiungeva ancora dell’acqua fino a che si preparava una quantità di impasto sproporzionata a quello che serviva in realtà; il risultato finale era quello di un secchio pieno di una massa indurita, non utilizzata e con la cazzuola cementata rimasta dentro.
Questa stessa situazione era nota ai panettieri casalinghi meno esperti di un tempo quando impastavano acqua e farina in un mobile apposito, chiamato mattera; un detto dialettale descriveva ironicamente la scena: “Aggiugni acqua e aggiugni farina e la mattera se faciva piina!” (traduzione x ospiti stranieri: “Aggiungi acqua e aggiungi farina e la mattera diventava piena”).

Come fare allora? Come regolarsi in modo preciso?

E’ semplicissimo, basta solo dire che per primo nel secchio dove impasteremo il gesso o il cemento dobbiamo mettere l’acqua nella quantità o volume equivalente all’impasto finale che vogliamo ottenere; detto in altre parole: “il volume dell’acqua che metteremo nel secchio sarà lo stesso dell’impasto voluto, infatti dopo avere messo l’acqua aggiungeremo a pioggia il gesso o il cemento fino a che avrà la giusta consistenza perché sia lavorabile e applicabile”, basterà saggiare di tanto in tanto, con la cazzuola, la densità del nostro impasto e smetteremo di aggiungere il materiale solido quando questo sarà simile ad una densa malta lavorabile per i nostri scopi.A questo punto la nostra malta sarà della quantità tale a quella preventivata con la misura del livello dell’acqua messa precedentemente evitando così inutili sprechi.

Fasi di preparazione impasto

Informazione aggiuntiva: Potremo anche regolare la velocità di presa: se mescoleremo velocemente e energicamente, l’impasto s’indurirà con meno tempo che se lasciamo invece cadere a pioggia il cemento o il gesso nell’acqua e mescoleremo appena quanto necessario, in quest’ultimo caso avremo un po’ più tempo per realizzare il nostro lavoro prima che il tutto si solidifichi… a noi la scelta, insomma, come dei veri ‘mastri’ della muratura.

Dite la verità, non siete tentati a dare una mazzata su un muro per ripararlo subito e vedere se queste istruzioni corrispondano a realtà?

Perché gettarle?

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Persoli uominiLamette usa e getta! ma perché gettarle?

Piccola storia (lettura facoltativa)
Sono ormai decenni che la lametta usa e getta per la barba è entrata nell'uso quotidiano di milioni di uomini. Visto che sono una quarantina d'anni che mi rado quasi tutti i giorni (un breve calcolo: 365 x 40 x 1/10 ora (circa 6 minuti a rasatura ogni giorno)= 1460 0re / 24 = 60,8 giorni di rasatura continua senza dormire mai) credo di essermi fatta una certa esperienza al riguardo.
Ricordo che quando a 12-13 anni mi tagliai i primi peli sul viso (per la precisione i baffi, con mio padre che per prendermi in giro mi diceva che se volevo farli crescere più velocemente dovevo mettere gli escrementi di piccione sotto il naso) usavo una lametta a due facce che si caricava sul portalamette girando il manico e aprendo il rasoio a mo' sportelloni di astronave.
Era facile allora tagiarsi la pelle se non si serrava bene il rasoio e allora l'allume di potassio e soda era un accessorio che non doveva mancare assolutamente nel set da barba da usare come astringente e riparatore di ferite.
Con il tempo l'industria ha 'sfornato' lamette usa e getta (mono lama, bilama e trilama con vitamina E) e posso ricordare che agli inizi esisteva una certa riluttanza a usare e gettare subito la lametta dopo l'uso ma poi, con il tempo, le lamette vennero costruite in maniera tale che non si riusciva ad usarle più di un volta e così l'usa e getta divenne letterale usanza comune.
Notai comunque che quando usciva un nuovo modello e venivo in possesso di un campione, questi aveva proprietà tali da indurne l'acquisto delle successive copie ma ben presto anche queste diventavano un usa getta anche a metà della prima rasatura.(fine della storia)


Quindi l'emblematica domanda è: "E' possibile usare più volte una stessa lametta da barba senza cambiarla ogni volta?" (ndr I relativi problemi di igienizzazione dello strumento non saranno trattati in questo articolo)

La risposta è: "Ebbene Sì! Lor Signori, tutto questo è possibile!" basterà prendere alcune accortezze e vi raserete anche sei mesi con una stessa lametta!" (mi ci vedo proprio come piazzista venditore di lamette miracolose)Les Necessaires

Innanzi tutto, e questo per capire quali meccanismi andremo a toccare, prendiamo ad esempio un'operazione che possiamo osservare bene tutti i giorni e che ci può far capire quali sono le migliori condizioni affinché una lama riesca a fare il suo lavoro.

Normalmente quando tagliamo una fetta da una fila di pane facciamo in modo di far scivolare la lama del coltello avanti e indietro perché questo favorisce l'inserimento a cuneo della lama e quindi il conseguente taglio della fetta; di solito non appoggiamo mai il coltello sopra la pagnotta di pane per spingerlo giù perpendicolarmente perché avremo una consistente resistennza al taglio.Busta x due CD

Ok,ora che avete visualizzato la cosa, trasferite l'azione di taglio del coltello alla lametta e la pagnotta di pane diventa il pelo della barba da taglare, in pratica dovremmo pensare di usare in un modo simile la nostra lametta imprimendo un movimento a tagliare come come si fa con un coltello, o meglio ancora… immaginate il movimento di una falce per mietere il frumento.

Inoltre dobbiamo tenere presente che il filo di una lametta nuova è estremamente sottile e anche fragile, così quando una vergine lametta viene crudemente presentata innanzi alla vostra barba, ispida e setosa, l'effetto è lo stesso di quando fate marcia indietro con la vostra auto senza accorgervi che dietro c'è un esile alberello il quale, è verò, si piegherà o si spezzerà al passaggio del mezzo meccanico ma inevitabilmente lascierà segni evidenti del contatto sul paraurti, se poi pensate di attraversare in questa manieeera anche il boschetto vicino casa vi lascio immaginare come la lametta… pardon, la vostra macchina ne uscirà fuori dalla suddetta 'manovra'.

Danneggiamento del 'filo'

 

Quindi per non rovinare, ma anzi smussare il filo della lama in maniera tale da non 'smararla' è necessario avere delle accortezze almeno durante le prime due rasature:
– insaponare abbondandemente il viso
– iniziare a tagliare delicatamente con movimenti brevi e possibilmente semi-circolari, a mo' di falce.

Inutile ribadire che è necessaria calma e pazienza con la lametta nuova, perché in questo modo il 'filo' della lama non si rovinerà e assumerà una forma smussata, forse un po' meno tagliente ma nello stesso tempo molto più robusta e in grado di affrontare un numero considerevole di rasature.

Infatti, terminato il 'rodaggio', la lametta 'addomesticata' sarà pronta per essere usata come una falciatrice a motore su un campo di erba medica e potrete usarla velocemente e senza riguardi su e giu per il vostro viso, guadagnando abbondantemente il tempo 'investito' all'inizio del trattamento.
Con questo metodo le mie lamette durano mesi e riescono a portare a termine rasature perfette senza tagli indesiderati alla pelle.
Credo di aver esaurito questo HowToDo e spero di aver reso un servizio alla comunità maschile.
Se qualcuno pensa di poter far meglio è il benvenuto, basta fare un click su Comment e potrà dare ulteriori informazioni.

Consiglio finale:
Appena uscirà un nuovo modello di rasoio usa e getta compratene alcune confezioni subito(non esagerate nel numero) e con il metodo appena suggerito vi raderete per così tanto tempo che quando dovrete ricomprarvene altre avranno sicuramente inventato la crema da barba che farà tutto da sola senza usare lamette oppure troverete in commercio qualche pillola che geneticamente impedirà che cresca la barba solo nel viso 😉

Gli Arcobaleni, si possono prevedere? … anche di notte?

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Certo!… Forse sarebbe stato più utile proporvi di prevedere i terremoti o anche un semplice incendio, ma sono convinto che bisogna sempre iniziare dalle cose più facili prima di complicarsi la vita.  

Le premesse sono un paio di condizioni pre-esistenti:

– Un temporale in atto o meglio appena cessato

– Una schiarita in cielo con comparsa del sole

Il gioco è fatto! Basta puntare il braccio verso il sole e l’altro dalla parte opposta avendo cura di formare con le braccia un angolo di 90°; nel piano che sarà perpendicolare alla ipotetica linea che abbiamo tracciato apparirà l’agognato arcobaleno (rainbow per i miei amici inglesi) (vedi figura sotto)

La prima volta che lessi questa cosa in libro di fisica la tenni a mente e in una occasione, mentre passeggiavo in fine estate con mia moglie nella piazza del mio paese, fui sorpreso da un breve temporale con una succedanea schiarita. Memore della lettura sugli arcobaleni puntai il braccio destro verso il sole e con l’altro posizionato ad angolo retto puntai verso una porzione di cielo ancora plumbeo e gridai a mia moglie: “L’arcobaleno comparirà là!!!�. Lei che intanto si era allontanata con fare di chi dice: � Parli a me? e chi ti conosce!�, venne avvicinata dal mio medico di base che casualmente anche lui passava da quelle parti: “Tutto bene signora per suo marito?� e lei imbarazzata: “Spero di sì, di solito fa così per poco e poi gli passa�.

Beh! io non sarò ‘proprio tutto’ ma questa passione per gli arcobaleni mi si è rafforzata quando una notte (in piena notte) in una situazione simile a quella descritta sopra, ho visto ( anche lì c’era mia moglie con me) un arcobaleno generato da una luna piena particolarmente luminosa; i colori erano tenui ma ben visibili e l’arco era completo e soprattutto era situato rigorosamente a 90° rispetto la luna con i due fortunati osservatori al vertice di quell’angolo. Mi dicono che è un fenomeno abbastanza raro ma anche questo prevedibile

Una busta per due CD-ROM

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(Mi rifaccio ad un articolo già pubblicato nel sito www.maurolasca.it e ne trasporto le istruzioni per fare, a mo’ di Origami, una busta dove mettere CD-ROM.)

Busta x due CDSe masterizzate e comprate le confezioni a campana di CD-ROM vi sarà capitato di rimanere senza bustine o contenitori per tali digital disk; come fare? beh! chi non ha cercato un vecchio cd che non si usava più e quindi ne ha sottratto il contenitore? Un po’ come fanno i soldati in guerra che depredano, da quelli morti sul campo, tutti quegli oggetti che non servono più ai deceduti… Apertura della bustaPoi ci vengono i scrupoli di coscienza e così vediamo viaggiare in casa un imprecisato numero di CD orfani di contenitore e destinati a rovinarsi o a perdersi. Nel ‘Walkinare’ per la rete ho trovato il sito di Emanuele Paolini (credo sia ingegnere e docente all’università degli studi di Firenze) che ha preparato un foglio di istruzione tipo origami per fare una busta porta cd con un semplice foglio A4 per fotocopiatrice, ecco la URL oppure potete scaricare direttamente qui il documento in pdf.  Volendo mettere qualcosa di mio ho preparato un foglio WORD dove le piegature necessarie sono già preparate, inoltre ci sono alcune righe utili per scrivere il contenuto della busta che ospiterà almeno 2 CD-ROM fra quelli che sono vaganti in casa. Le righe per le piegature sono calcolate in modo tale che rimangano nella parte interna del porta CD. Spero che la cosa tornerà utile a qualcuno che vuol vedere un po’ più di ordine tra i suoi CD.

modello in WORD per busta 2 CD

Dessert di mele per uno… ma anche per due

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Ingredienti per 1 persona:

  • 1/2 mela
  • alcuni riccioli di burro
  • un po’ di farina e zucchero miscelati al 50%
  • basta così

Procedura:

Tagliare e sbucciare 1/2 mela e fare a fettine

mettere in una cocottina:

  • un paio di riccioli di burro
  • le fettine di mela appena tagliate
  • innevare il tutto con zucchero e farina premiscelate al 50% quanto basta
  • un ricciolo di burro sopra a tutto

  • mettere in forno per 20 minuti a 180° oppure nel microonde x 5 minuti

Non rimane che servire e mangiare

P.S. Puo venire la tentazione di aumentare le dosi del burro, ma non esagerate.

Se volete condividere con qualcun’altro il vostro dessert fate all’altra mezza mela quello che avete fatto alla prima metà e ‘miracolosamente’ otterete un doppio dessert… Ve lo avevo detto che vi avrei fatto scoprire l’acqua calda…

Perché ‘HowToDo’?

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E’ mia intenzione, visto che ‘HowToDo” significa ‘come fare’, produrre una serie di articoli che spieghino come realizzare alcune cose semplici che incontriamo nella vita di tutti i giorni; potrebbe essere una piccola riparazione, una ricetta volante, o alcuni trucchetti presi dalla nostra tradizione contadina o marinara, cose spesso utili nelle azioni di routine quotidiana del tipo (tanto per fare un esempio) ‘come si fa’ a mettere un ceppetto di insalata riccia in un piccolo sacchetto di plastica;  soluzione: indossare il sacchetto di plastica come un guanto, afferrare l’insalata con la mano inguantata e con l’altra rovesciare il sacchetto sul ceppetto, ed il gioco è presto fatto! L’insalata nel sacchetto senza tribolare….

Il tutto vorrei corroborarlo con alcuni disegni (schizzi approssimati) fatti a tratto da me medesimo tipo quello che ho già pubblicato su un post di Walking

 

Tre amici al BAR

 

( http://www.maurolasca.it/?p=18 )

Quali sono i motivi di questa mia nuova esperienza? ‘condividere piccole cose buone e anche utili con qualunque persona voglia riscoprire cose anche se già scoperte da qualcun’altro’.

Può sembrare un gioco perditempo perché esistono tanti problemi più seri e più gravi a cui porre attenzione e tempo (a queste pongo la mia attenzione in altra sede) ma ricordo che quando dovevo far mangiare (il mangiare è una necessità primaria) i miei inappetenti figli il cucchiaio diventava una specie di aereo carico di minestrina in cerca di un hangar dove entrare.

Per noi adulti che rimpiangiamo gli spensierati tempi della giovinezza spesso ci fa piacere ripetere quei giochi, d’altronde perché un nonno amerebbe giocare con i propri nipoti? Io credo che non sia solo perché li ami ma anche perché prova piacere a giocare come loro senza che nessuno lo prenda per un arteriosclerotico in stadio avanzato se invece si limitasse a fare gli stessi giochi da solo.